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LE DONNE IN UN MONDO DEL LAVORO IN EVOLUZIONE: VERSO UN PIANETA 50-50 NEL 2030

Una tavola rotonda, moderata da Riccardo Luna, giornalista, direttore di Green & Blue, all'arancera del Museo Orto Botanico di Roma con il CNEL - Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro abbiamo parlato di #donna, #economia, #lavoro, #ambiente e presentato il rapporto al Club di Roma #UNA TERRA PER TUTTI, una lettura essenziale per affrontare un #cambiamento di sistema per l'#umanità nei limiti del nostro #pianetaterra


Donne, Economia e Lavoro, società, alimentazione, istruzione, ambiente.

Ce ne dà l’occasione l’uscita dell’ultimo rapporto al Club di Roma, la cui edizione italiana, curata da Gianfranco Bologna, si intitola UNA TERRA PER TUTTI, UNA GUIDA ALLA SOPRAVVIVENZA DELL’UMANITA’ un documento straordinario che in maniera chiara e di facile accesso per tutti, ci spiega che ci troviamo nel bel mezzo di un’emergenza a scala planetaria che noi stessi abbiamo creato e ci illustra, dandocene le chiavi, in cosa consiste concretamente un vero cambiamento di sistema per l’intera umanità.


L’analisi del rapporto si è concentrata su due sistemi profondamente legati: le persone e il pianeta, o più esplicitamente l’economia globale e il sistema di supporto vitale della Terra. E individua la strada per la costruzione di un benessere equo nei limiti del nostro pianeta, attraverso azioni sostenibili per un’economia della cura, un nuovo modo di guardare a ciò che crea e sostiene la prosperità proteggendo al tempo stesso il pianeta.


La Cura è un concetto tipicamente femminile, la grande maggioranza di noi è figlio/a di una donna che si è presa cura. La cura è un lavoro svolto con amore, la cura non è produttiva ma rigenerativa.

La radice latina gen, relativa a tutta una serie di termini quali ‘generosità’, ‘genialità’, ‘genitore’, ‘genesi’, esprime l’idea di qualcosa che ‘viene alla luce’, ‘germoglia’ e che è capace di durare nel tempo lasciando un segno, fino a creare una tradizione.

Noi donne, nel nostro DNA abbiamo questi codici e quindi abbiamo gli strumenti.

Non è un caso se il rapporto E4A, individua proprio nell’ assegnazione di maggior potere alle donne, una delle chiavi di svolta, una delle leve, per il raggiungimento di una prosperità condivisa, socialmente orientata, creativa, connettiva, capace di impattare positivamente sulle forme del produrre, dell’innovare, dell’abitare, del prendersi cura, dell’organizzare, dell’investire, immettendovi nuova vita.


Quest’anno la Giornata Internazionale delle Donne (sancita dalle Nazioni Unite nel 1975 per celebrare i progressi in ambito economico, politico e culturale raggiunti dalle donne in tutto il mondo) ha proprio come tema “Le donne in un mondo del lavoro in evoluzione: verso un pianeta 50-50 nel 2030”. E’ un tema che non a caso mira a promuovere il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, e nello specifico gli obiettivi 5 e 4.

5: uguaglianza di genere e empowerment (autodeterminazione) delle donne e delle ragazze;

4: accesso globale alla formazione di qualità e all’apprendimento continuo.


Nonostante molti progressi siano stati fatti in questi ambiti grazie agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, molto donne e ragazze nel mondo continuano a essere vittime di violenza e discriminazione, non hanno accesso all’istruzione e al mondo del lavoro.


IL LAVORO, IL TEMPO, IL PIANETA

L’avvento della tecnologia, soprattutto quella ad alta intensità di capitale, ha determinato un brusco declino di tutte le lavorazioni basate sulla manodopera, le politiche neoliberiste di privatizzazione, la deregolamentazione dei mercati, la globalizzazione hanno incrementato la crescita delle disuguaglianze -causa di crescenti tensioni sociali – e ampliato il numero di chi vive in precarietà


Abbiamo depredato il 75% delle risorse naturali di tutto il pianeta.


La nostra azione è stata così forte e distruttiva che gli scienziati hanno proposto di indicare il periodo attuale della storia della Terra con il termine ANTROPOCENE a dimostrazione di quanto gli effetti devastanti dell’azione dell’Uomo siano pari agli effetti prodotti dalla tettonica a placche, dal vulcanesimo, dai terremoti, dai grandi eventi che si sono succeduti nei 4.6 miliardi di anni di esistenza del pianeta Terra.


Eppure, il nostro orientamento temporale nella storia era molto diverso da oggi, L’EFFICIENZA è un’anomalia del progresso; invece di adattarci al ritmo della natura come abbiamo fatto negli ultimi 200.000 anni, abbiamo preteso, negli ultimi due secoli di industrializzazione, di adattare la natura alla nostra specie in nome dell’efficienza nella produttività che si misura in risultati e consumo delle risorse.

La natura invece ha come riferimento l’ADATTAMENTO NEL TEMPO e la RIGENERAZIONE che porta PROSPERITA’.

La buona notizia però è che siamo nel pieno della Terza rivoluzione industriale, quella tecnologica e dobbiamo/possiamo lavorare per una profonda trasformazione che unisca il mondo in una grande infrastruttura digitale di CONDIVISIONE soprattutto dal punto di vista energetico, ma anche, ad esempio, che elimini la logistica dei trasporti e rilocalizzi la produzione di beni. Non più multinazionali ma tante piccole aziende diversificate, fluide e agili, in grado di adattarsi alle esigenze del clima, che rimarrà comunque instabile nei millenni a venire.


Dobbiamo quindi, urgentemente, passare da un’economia della crescita, basata sull’EFFICIENZA, ad un’economia della crescita basata sulla PROSPERITÀ e convertirci urgentemente ad una produttività capace di rigenerarsi, solo così ci garantiremo la sopravvivenza sulla Terra.

Dobbiamo ripensare il concetto di “sé autonomo” quello che ci fa credere di essere individui autonomi, staccati, e che ci mette in competizione con i nostri simili alla ricerca dell’autosufficienza. Perché non è vero che siamo autonomi ma dipendiamo dalla vita che il nostro pianeta ci mette a disposizione (ossigeno, acqua, terra, sole, vento, ecc) e siamo parte di questo sistema complesso da proteggere con amore e per la nostra stessa vita.


Consuelo Fabriani

8 marzo, 2023





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