Su 7Corriere una bellissima intervista a Mogol di Antonio Polito con una lieve riflessione attorno al nostro progetto ARBORVITAE: il giardino che ancora non c'è, dedicato a chi non c'è più
"... Alla fine della nostra mattinata insieme, salutandoci, Daniela mi dà un’idea. Da tempo, come credo molti altri baby boomers nati come me nei ’50, dunque alla soglia o oltre dei settant’anni, discuto con amici e parenti del modo migliore di disporre dei resti mortali, quando sarà il momento. Sepoltura, incinerazione, loculo, cimitero: che fare? Bisogna muoversi per tempo. «Conosco un’architetta di paesaggi, si chiama Consuelo Fabriani, ha realizzato per noi il giardino che ho regalato a Giulio per i suoi ottant’anni e che abbiamo chiamato “I giardini di marzo”» racconta Daniela. «Ebbene, lei porta avanti un progetto, Arborvitae: il parco che ancora non c’è destinato a chi non c’è più». È un’idea bellissima, trasforma i cimiteri tradizionali in spazi verdi, in parchi-memorial dedicati alla cremazione, in cui ogni albero ospita sotto le sue radici un’urna con le ceneri di un defunto. «Pensa come sarebbe bello se chi resta potesse andare a trovare e onorare chi se n’è andato sotto un albero…». Io mi prenoto.
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